La pesca

Capitolo 1

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    4
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Non era poi così semplice, trovare un posticino comodo dove leggere, tra gli ulivi e gli alberi di pesche, li nella sua campagna. Le mosche le gironzolavano intorno continuamente e Jack, il giocherellone bovaro del Bernese, non faceva che leccarle la faccia o sedersi sulle sue gambe (e non era certo leggero). Elaine, decise quindi di prendere il telo bianco che aveva portato da casa e distenderlo su un albero non troppo alto. Si arrampicò facilmente e si sistemò appoggiando la schiena su un massiccio ramo dietro di lei. Si tolse le scarpe e le lanció di sotto, tentando di colpire Charlie, così, per infastidirlo un po’. Lo mancó, ma lui non perse l’ occasione di afferrare una scarpa ed iniziare a rosicchiarla.
    La cosa la fece sorridere.
    Se ne stava con le gambe a penzoloni, rilassata.
    Le parole del libro scorrevano piacevolmente e perfino le mosche, sembravano essersi acquietate.
    Stava quasi per socchiudere gli occhi, quando il dannato rumore della motosega di suo padre la fece sussultare.
    Ma non era lui ad usarla, a quanto pare. Scorse un uomo alto, con un cappello di paglia, sulla quarantina, poco più in là, intento a tagliare tronchi di legna. Doveva essere Tomas.
    Sua madre le aveva accennato di quell’uomo irlandese appena trasferitosi nel paesino in cui vivevano. A quanto pare aveva ereditato un casolare da una vecchia zia e aveva poi deciso di trasferirsi definitivamente in Italia. Al momento faceva lavoretti un po’ per tutti, finché non avesse avuto abbastanza soldi per ristrutturare la meravigliosa casa in campagna della zia. I genitori di Elaine gli avevano affittato la piccola dependance adiacente alla loro casa e a quanto pare, sarebbe stato da loro per un bel po’.
    Rimase ad osservarlo, lui non la notó ancora.
    Era un bell’uomo.
    Elaine, potè scorgere il suo viso. Le piaceva. Aveva degli occhi azzurri molto grandi ed un naso affusolato. La barba era folta, castana, così come i capelli.
    In quel momento Tomas si sfilò la camicia ed Elaine soffermò lo sguardo sulle linee del suo corpo. Aveva delle spalle larghe, degli addominali definiti.

    Raccolse una pesca e balzó giù dall’albero. Il vestitino nero le si era un po’ allentato, sopratutto sul seno. Le si era sgualcito e lei non aveva alcuna intenzione di sistemarlo.
    Si avvicinò a Tomas.
    A quel punto lui la vide.
    Elaine morse la pesca appena raccolta e lasció che il dolce succo le sporcò un po’ le labbra ed il mento, fingendo di non averci fatto apposta.
    Tomas cercó di mantenere un’aria composta, nonostante stesse per avere un’erezione.
    “Sei Tomas, giusto?”, chiese lei, prima di dare un altro morso accattivante alla pesca.
    Il succo le scorse nuovamente sulla mano e le labbra rosse carnose di lei distrassero Tomas dal rispondere.
    Si ricompose dall’immediata fantasia di vederla succhiare il suo cazzo con la stessa voracità con cui succhiava provocante quella maledetta pesca.
    “Si, piacere, e tu saresti?” Chiese con una punta di severità e disappunto. Non gli piaceva essere disturbato mentre lavorava. Sopratutto da una ragazza fastidiosa.
    “Elaine” rispose lei fissandolo negli occhi.
    Aveva circa 30 anni, ma ne dimostrava almeno 5 in meno.
    Si era appoggiata a casa dei suoi dopo anni di vita all’estero e di viaggi esotici. Voleva godersi l’estate per poi ripartire per un’altra delle sue avventure. Era molto intelligente e sapeva essere elegante. Matura e risoluta, otteneva sempre ciò che voleva.

    Lui lo aveva già capito. Non aveva intenzione di mostrarle alcun tipo di interesse. Quella ragazza avrebbe portato solo guai.
    “Sembra essere molto buona quella pesca” disse Tomas, con aria spavalda, traendogliela di mano e mordendola con voracità.

    Elaine senti un fremito nel basso ventre.
    Tomas le porse indietro la pesca mangiucchiata con sfacciataggine e guardandole insistentemente le gambe ed i piedi disse “credo che tu abbia dimenticato le tue scarpe da qualche parte, forse dovresti andare a cercarle”
    Si giró e riprese a lavorare, ignorandola.
     
    .
0 replies since 17/9/2021, 12:09   417 views
  Share  
.